Sono cominciati i colloqui individuali per accedere al Gruppo Terapeutico in partenza ad Ottobre 2021
A partire dal mese di Ottobre presso lo studio di Via Foglia in Roma condurrò con il Dott. Luigi Amato un Gruppo Psicoterapeutico. Le sedute avranno cadenza settimanale e un’ora e mezza di durata. Avendo entrambi una formazione analitica sul gruppo riteniamo il Gruppo un importante strumento terapeutico, un luogo sicuro, ove i pazienti possano raccontare la loro storia e ascoltare la storia degli altri, parlando liberamente, consapevoli della riservatezza e del rispetto reciproco che sono alla base della costituzione di un Gruppo terapeutico.
Poter parlare di un proprio problema nel gruppo permette al paziente di sentirsi accolto e compreso; nel rispecchiamento reciproco si cela l’opportunità di conoscere meglio se stessi e gli altri. Il Gruppo interno del paziente, le sue modalità relazionali interiorizzate, si intrecciano nelle modalità di relazione con i membri del gruppo che possono rappresentare, in maniera inconsapevole, qualcosa/qualcuno del mondo del paziente, ma non solo, possono diventare modo per il paziente di esprimere una sua parte, magari taciuta nel suo essere quotidiano. Spesso vediamo negli altri qualcosa che ci appartiene ma non lo riconosciamo come nostro. L’altro può infastidirci molto, ad esempio, e probabilmente quello che ci infastidisce è qualcosa di nostro che non esprimiamo o abbiamo messo del tutto a tacere. Ciò avviene quotidianamente.
Cosa cambia nel Gruppo terapeutico?
Cambia il contesto, innanzitutto. Il Gruppo ha delle regole e la prima è la sicurezza di poter parlare liberamente, di potersi “rivelare”. E poi, aspetto fondamentale, ciò che cambia è la presenza di uno sguardo che accoglie e rimanda alla riflessione il singolo ma anche tutti i membri del gruppo, poiché quanto detto da uno ha delle risonanze negli altri. Lo sguardo del terapeuta.
Come afferma Karen Horney, il terapeuta diventa un modello “genitoriale” alternativo che sostiene l’esprimersi dei bisogni non visti, non considerati, non accolti del paziente, e lo sostiene nel suo processo di crescita, essendo sicuro delle potenzialità e delle risorse di ogni membro del gruppo.
Il clima non distruttivo ma accettante che si viene a creare nel gruppo permette un abbassamento delle difese di ogni paziente, una maggiore rilassatezza data dal sentirsi finalmente accolto. Il rispecchiamento con gli altri permette di lavorare su di se, attraverso le storie altrui, di comprendere aspetti propri vedendoli negli altri.
Dunque i fattori terapeutici del gruppo sono numerosi:
- il gruppo si fa contenitore delle ansie dei partecipanti;
- diventa sostegno affettivo del processo di crescita dei singoli;
- permette di sperimentare nuove modalità relazionali;
- amplifica la riflessione su di sé attraverso gli occhi degli Altri;
- crea nuove esperienze e nuovi significati sulla propria storia attraverso l’unicità di ogni singolo gruppo